Food trend d’avanguardia: è necessaria una rivoluzione della nostra routine alimentare per contrastare l’emergenza climatica.
I settori di allevamento e agricoltura sono fra i maggiori responsabili del cambiamento climatico. Non soltanto le emissioni di gas serra hanno proporzioni elevatissime, ma urge anche diminuire lo sfruttamento di risorse naturali quali suolo, acqua ecc. Sono tanti i finanziamenti per la ricerca scientifica e tecnologica in questo settore. I progetti hanno come obiettivo quello di trasformare la filiera agroalimentare per renderla totalmente sostenibile. Carne coltivata, insetti, prodotti plant-based: queste e tante altre sono le alternative per una dieta più “green” e salutare.
Quali saranno i cibi del futuro?
Nel 2031, con ogni probabilità, i cibi sulle nostre tavole saranno molto diversi da quelli che conosciamo. La scienza sta già lavorando per rendere le nostre diete più sostenibili, all’insegna di una rivoluzione green e tecnologica che già sta dando i suoi primi effetti.
La tendenza, già in atto, è quella della riduzione al minimo del consumo dei tradizionali prodotti di origine animale. I cibi plant-based, per esempio, si inscrivono in questa esigenza. Parliamo di prodotti vegetali al 100% e che, in termini di nutrienti, potrebbero sostituire del tutto il fabbisogno di carne.
Altro food trend del prossimo decennio sarà la carne coltivata, o carne “in vitro”. Le prime ricerche visionarie in questo campo sono state condotte dalla start-up olandese Mosa Meat, con a capo un’equipe universitaria. I loro dati affermano che sarà possibile, partendo dalle cellule di una sola mucca, produrre sino a 175 milioni di hamburger. Questa invenzione permetterebbe di interrompere l’uccisione di animali e gli allevamenti intensivi.
Infine, ad entrare nella nostra dieta ci saranno anche gli insetti. Nutrienti e poco impattanti sull’ambiente, ne esistono ben 3mila specie commestibili. Anche l’EFSA (European Food Safety Authority, ovvero “Autorità europea per la sicurezza alimentare”) ha dichiarato sicuro il consumo umano di larve essiccate.
Avanguardia alimentare: la situazione dell’Italia
Sebbene l’Italia registri un lieve ritardo rispetto ai paesi del Nord-Europa, anche nella nostra penisola sta gradualmente crescendo l’attenzione dei consumatori alle tematiche ambientali. Non è un caso che i cibi certificati bio stiano registrando un record di acquisti e potrebbero diventare i prodotti più venduti nei supermercati.
In Italia si iniziò a sentir parlare di biologico soltanto negli anni Settanta. I pionieri del campo, come il fondatore della Cooperativa Alce Nero Gino Girolomoni, riscontrano molte difficoltà a penetrare il mercato nelle fasi iniziali.
Le prospettive sono migliorate di tanto solo negli ultimi decenni, alla luce delle nuove consapevolezze in termini di salute e salvaguardia dell’ambiente che richiedono impegno da parte di ogni singolo consumatore.
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ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2021 8:38